Junji Ito: il maestro dell’horror
Nel mondo del manga, Junji Ito (31 luglio 1963) è uno dei maggiori esponenti del genere horror. Tomie, il suo primo lavoro, è stato pubblicato per la prima volta nel 1987 in due volumi ed edito in Italia prima da Hazard Edizioni nel 2006, poi da Jpop nel 2017, in una collana dedicata, in volume unico.

Tomie, oltre a essere l’esordio dell’autore nipponico, è anche un’icona tra i fan. La protagonista con la frangetta alla Samara di The ring, ha fatto impazzire i giapponesi ma non solo: nel 1999 è stato realizzato un film (di nove) dal registro Ataru Oikawa.
Di cosa parla Tomie?
Tomie è un’antologia di racconti legati tra loro dalla protagonista, Tomie, una ragazza con capelli neri delle superiori che viene assassinata dai suoi compagni di classe e dal suo professore. La classe, con l’aiuto dell’insegnante, decide di dividere il corpo della compagna in più parti, una per ciascuno. Gli assassini dovranno trovare un posto dove nascondere il pezzetto di carne in questione. Da questo momento in poi, la carne della ragazza, invece di marcire, cresce come un seme e dai resti nascono tante Tomie. Queste nuove entità infesteranno il Giappone come delle erbacce e per liberarsene definitivamente si dovrà estirpare fino all’ultima Tomie.
Disegni: miglioramento dopo miglioramento
All’inizio di Tomie, Junji Ito ha uno stile grezzo, quasi come uno schizzo. Man mano che si va avanti con la lettura, lo stile di disegni migliora diventando molto dettagliato. Ricordiamo che il mangaka non è nato come fumettista, ma come odontotecnico; cosa che l’autore butta sul ridere, infatti dichiara in un’intervista: “Se ci fate caso, le forme dei denti sono perfette dal punto di vista anatomico”.
Nascita di Tomie
Junji Ito da ragazzo ha perso un compagno di classe. Da lì, si domandò cosa sarebbe successo se fosse ritornato dai suoi compagni, così si iscrisse al concorso horror Nemuki e nacque la ragazza che tutti, o quasi, conosciamo.
Tomie: la ragazza-mostro
La protagonista Tomie è il fulcro dell’opera del maestro. Il mangaka impregna la ragazza di tutti i sentimenti negativi degli esseri umani. Tomie è tutto quello che ognuno di noi spera di non diventare. Egoista, narcisista, capricciosa, arrogante e violenta sono i sentimenti che accompagnano la nascita di questo mostro che non deve essere simpatica a noi lettori, non è questo il suo compito. Il suo compito è quello di fare aprire gli occhi a chi legge per rinunciare queste sensazioni, che in realtà l’umanità, più delle volte, tiene a bada.
Tomie possiede il potere di sottomettere la volontà degli esseri umani, come un sortilegio da cui è difficile risvegliarsi. Questa volta non basta l’intervento del principe o della principessa con il proprio bacio. Ci vuole qualcosa di più potente e disumano per eliminare questa malvagità.
In conclusione, Junji Ito riesce a rappresentare con le proprie tavole le sfumature negative delle passioni umani con una storia che in realtà è semplice e rappresenta tutti.
Elena Cavenaghi
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