Nata a Piacenza e poi trasferitasi a Roma, Chiara Tagliaferri è giornalista, autrice di trasmissioni radiofoniche e di podcast come Morgana. Storie di ragazze che tua madre non approverebbe, e Morgana. L’uomo ricco sono io insieme a Michela Murgia. Oggi è anche scrittrice e col suo primo romanzo, Strega comanda colore (Mondadori), Tagliaferri dimostra una notevole capacità narrativa.
In Strega comanda colore l’autrice sviscera le vicende di una famiglia attraverso la voce della protagonista, che racconta tutto ciò che sa, ciò che è apprezzabile e ciò che al contrario non lo è, senza farsi scrupolo ad aprire gli armadi e a tirare fuori gli scheletri nascosti da generazioni.
La storia in Strega comanda colore passa attraverso le azioni delle donne.
La famiglia è tenuta stretta da un solido filo matriarcale, sul quale si reggono tutte le dinamiche e i rapporti interpersonali tra i personaggi.
La nonna Viviana, la strega, matriarca maligna che misura tutto con il denaro, costringe la sorella Cede a prostituirsi per guadagnare quel che serve per far sopravvivere l’intera famiglia.
Era davvero necessario? O c’era un indulgere malevolo di Viviana in quella che non era più sopravvivenza, ma determinazione nel devastare e umiliare la sorella? La Cede non lo capiva e aveva smesso di chiederselo, per il timore di non riuscire a contenere l’orrore di una conferma.
La madre, la sorella e poi sé stessa; la protagonista senza nome si incarica di raccontare i fatti che si svolgono nel corso di tre generazioni.
Una saga familiare tra avidità e riscatto
Se è vero che ogni gruppo sociale costruisce il proprio linguaggio con cui comunicare, ogni famiglia compone il proprio, fatto di comportamenti, pregiudizi e valori diversi.
Il valore principale su cui si basano le dinamiche della famiglia del romanzo è la ricchezza, o meglio lo status sociale da raggiungere e da ostentare.
Così la protagonista avendo interiorizzato il concetto dell’avere=essere, cresce con l’idea di dover riscattare chi della sua famiglia ha subito le angherie della nonna portate avanti per avidità.
Come in una narrazione fiabesca ciò avviene tramite lo stesso linguaggio: la protagonista, ormai adulta, è alla costante ricerca di chi le può garantire una ricchezza sempre maggiore.
E così se il denaro, denominatore comune tra le generazioni, per una rappresenta la possibilità di tenere sotto scacco gli altri, per un’altra diventa mezzo attraverso cui riscattarsi e rivendicare i propri cari.
Una volta cresciuta la protagonista scrive la sua storia, si allontana da Piacenza, dove è nata, si trasferisce a Roma, dove cerca continuamente nuovi fidanzati ricchi, finché a un certo punto non incontra chi veramente le insegnerà ad amare.
Strega comanda colore: un esordio che si fa notare
Con una scrittura sintetica ma ricca di immagini narrative suggestive, Chiara Tagliaferri si distingue per uno stile che si dimostra già maturo, nonostante Strega comanda colore sia il suo primo romanzo.
Il libro si muove tra passato e presente con salti temporali disposti non cronologicamente ma anche in questo caso l’autrice dimostra una capacità narrativa notevole grazie al quale il racconto scorre fluido e raccogliere e raggruppare i tasselli non risulta di alcuna difficoltà. I salti narrativi tra passato e presente sono organizzati secondo l’ordine emotivo della protagonista.
È interessante notare come molti aspetti narrati nel romanzo combacino con la vita stessa dell’autrice. Strega comanda colore non è un romanzo autobiografico, sebbene la narrazione si divida tra finzione e realtà. Possiamo solo immaginare se e quanto l’autrice si sia ispirata alla propria vita.
Anche se l’anno ancora non è giunto al termine mi sento di affermare che Strega comanda colore rappresenti una delle migliori pubblicazioni del 2022. Se siete alla ricerca di un romanzo che vi faccia emozionare, uno di quei libri che non si vorrebbe finissero mai, questo esordio fa al caso vostro.
Chiara Orfini
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