Sembra solo ieri quando ci siamo sedute al tavolo di un coworking disperso nella capitale e abbiamo cominciato a parlare di quello che, da lì a poco, sarebbe diventato Pretesto.
Già nella nostra immaginazione, tra un caffè e un tramezzino, gli obiettivi erano ben definiti: volevamo creare uno spazio comune tra professionisti ed esordienti, in cui case editrici e veterani del mestiere potessero incontrare gli autori all’inizio della loro carriera.
Più complesso è stato decidere il nome: come chiamare un progetto con questa megalomane pretesa?
Alla fine, un po’ tra il serio e il faceto, è uscito il nome “Pretesto”.
Anzi: ‽retesto, con un interrobang a dimostrare la sorpresa e lo stupore che accolgono la scoperta inattesa di un’opera inedita, ma anche la meraviglia per il percorso che si spalanca davanti agli autori quando la penna entra per la prima volta in contatto col foglio.
Per terminare di leggere l’editoriale, scoprire articoli e racconti inediti, e avere qualche anticipazione sul lavoro futuro di Pretesto, potete scaricare il pdf gratuido del primo fascicolo: PretestoGennaio2020.
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