Tra le proposte editoriali contemporanee svettano quelle provenienti dal mondo asiatico e in particolar modo è il Giappone a far da padrone.
La narrativa giapponese infatti è protagonista anche nelle librerie nostrane: da Natsume Sōseki, considerato il più importante scrittore del Novecento che ha espresso con i suoi romanzi al meglio il tormento dell’esistenza umana, passando per il poliedrico Yukio Mishima, scrittore, poeta, attore, nonché regista, che riuscì a ottenere in breve tempo un grande successo anche in Europa, si arriva al Premio Nobel Yasunari Kawabata, che con le sue opere ha segnato il corso della letteratura nipponica.
Infine non si possono non citare due autori contemporanei: Haruki Murakami, le cui opere si sono presto distinte come best seller internazionali, e Banana Yoshimoto, che attraverso i suoi romanzi riesce a mettere in luce la fragile e irrequieta situazione della generazione moderna giapponese.
Se oggi andando in libreria possiamo scegliere tra così tante proposte lo dobbiamo alla passione e all’interesse di fruitori ed editori come Einaudi, Feltrinelli, Neri Pozza, Lindau e tanti altri che si spendono nella ricerca e nella pubblicazione di opere provenienti dal Giappone.
Proprio quest’anno un altro grande editore però ha fatto un’ulteriore passo dedicando un’intera collana alla pubblicazione di opere narrative provenienti dal Giappone. Rizzoli ha fondato una collana, che porta il nome di Kimochi, che in giapponese significa sensazione, atmosfera, stato d’animo.
Kimochi: La nuova collana in casa Rizzoli
Non ridere della vita sessuale degli altri è un doppio esordio, perché è il primo romanzo dell’autrice Nao-cola Yamazaki, ma rappresenta anche la prima pubblicazione della collana Kimochi. Rizzoli sceglie quindi di aprirsi alla letteratura giapponese creando uno spazio letterario dedicato a una varietà di romanzi e di racconti nipponici, dando voce anche ad autori esordienti, come appunto Nao-cola Yamazaki.
L’autrice, al secolo Naoko Yamazaki, nasce nel 1978 nella regione di Fukuoka, situata sull’isola di Kyushu. La scelta dello pseudonimo deriva da un omaggio alla Diet Coke. Nel 2004 pubblica il suo primo romanzo, Non ridere della vita sessuale degli altri, che Rizzoli ha portato in Italia nel giugno di quest’anno.
Non ridere della vita sessuale degli altri: l’originalità dei non detti
Non ridere della vita sessuale degli altri mi ha colpito subito quando l’ho visto esposto in libreria. Nell’immediato si è identificato come un libro particolare: il formato piccolo, la carta groffata della copertina, l’illustrazione minimalista, e poi il titolo, che non lascia di certo indifferenti, aveva quindi tutte le caratteristiche per attirarmi.
Superato l’esame visivo dovevo leggere il romanzo, dovevo vedere se la scrittura avrebbe superato, almeno per me, le aspettative che, visto l’aspetto estetico, erano già molto alte. Aspettative soddisfatte a pieno.
In Non ridere della vita sessuale degli altri, l’autrice ci rende spettatori di una relazione, non una vera e propria storia d’amore, in cui i due protagonisti rimangono distanti ma al tempo stesso legati dalle emozioni. Isogai, diciannovenne studente dell’università di arti visive, è un ragazzo timido e impacciato. Yuri è la sua insegnante di disegno, ha trentanove anni, ed è intrappolata in una relazione insoddisfacente con il marito.
Tra Yuri e Isogai inizia una storia che li vede coinvolti in una relazione sentimentale, Yuri però appare spesso fredda e distaccata, dimostrando quasi apatia nei confronti di Isogai, che invece rimane spesso perplesso, e affida al lettore le riflessioni che questa relazione gli suscita. Isogai capisce che ciò che vuole Yuri, è molto preciso, prendere senza ricambiare. A questo punto Isogai però sceglie di rimanere, sceglie di lasciarsi trasportare dal sentimento che comunque lo lega alla donna.
Nao-cola Yamazaki descrive questa relazione scegliendo parole delicate, dandole la forma di un rapporto etereo, fatto di non detti, di attese, di speranze, e infine di disillusioni. Leggendo la trama, non sembra una storia originale, ma il solito cliché di due amanti che si cercano per sfuggire alla disperazione della quotidianità, intrappolati chi più chi meno, in un gioco a cui devono prendere parte senza il coraggio di prendere una posizione.
Nao-cola Yamazaki però ha dimostrato quanto una storia semplice possa essere rappresentata in maniera originale. Con uno stile narrativo delicato, l’autrice è stata in grado di dare l’impressione della fragilità dei rapporti umani, dove le relazioni sono sempre appese a un filo, quello in cui le parole spesso non vengono espresse lasciando spazio a fraintendimenti e speranze non ricambiate.
Se volete leggere un romanzo breve dalle atmosfere giapponesi, intrise di un romanticismo realistico questo libro fa al caso vostro. Con le sue poco più di cento
pagine vi regalerà una storia suggestiva, fragile ed emotivamente coinvolgente.
Chiara Orfini
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