La Faglia delle Fate, di Iris Compiet
I fatati vivono proprio qui in mezzo a noi, ma nascosti dietro un rarefatto velo di Altrove. Oltrepassato quel velo, ci si addentra nella Faglia. Può essere che l’abbiate intravisto in una goccia di rugiada, in un arcobaleno, o persino con la coda dell’occhio quando avete avuto la netta sensazione che qualcuno – o qualcosa – vi stesse osservando. Il velo c’è, sempre e ovunque: attorno, sotto, sopra, dietro e persino dentro di voi. I fatati sono dappertutto, se sapete come cercarli.
La prima volta che visitai il luogo che Iris Compiet, nella sua opera La Faglia delle Fate (Moscabianca edizioni), chiama “Faglia”, avevo tre, forse quattro anni. C’era un bosco, dietro al paesino in cui abitavo, in cui mi recavo spesso con mio padre: lì le rocce erano giganti coperti di muschio, i fiori creature da osservare a lungo, in attesa che sbattessero le palpebre per svelarsi come fate travestite, l’ululare del vento il grido acuto delle streghe. Non ci fermavamo mai dopo il tramonto, perché “I fuochi fatui potrebbero condurci fuori strada” e disseminavamo le nostre escursioni di piccole offerte da lasciare ai piedi degli alberi.
Crescendo e trasferendomi in una metropoli come Roma, ho perso il contatto con quel mondo oltre il velo, che però non ho smesso mai di cercare. A volte l’ho ritrovato nel parco di Villa Ada, a volte mi sono dovuta recare in luoghi dove la squarciatura tra i due mondi è più sottile. L’ultima volta, è stato nel 2019, al Montelago Celtic Festival. Lì la bruma è sottile, quasi assente, e basta mettere piede nell’altopiano di Colfiorito per percepire di essere tornati a casa.
Forse per questo, quando Moscabianca edizioni mi ha proposto di recensire La Faglia delle Fate, non ci ho pensato neanche un secondo. Sapevo già prima di leggerlo che avevo trovato il mio libro del mese, perché la “casa”, quel posto dove le sovrastrutture crollano e si può essere del tutto sé stessi, vince su tutto. E la Faglia, con le insolite e meravigliose creature che la popolano, è l’abitazione del nostro spirito primordiale, quello che ancora soffre in mezzo al cemento e pensa che i sogni possano diventare realtà.

La Faglia delle Fate: dal kickstarter alla pubblicazione
Già conosciuta per il bestiario ufficiale del film Dark Crystal e Labyrinth, vincitrice del Jack Gaughan Award 2020 come miglior artista emergente, e collaboratrice di Wizards of the Coast e Netflix, Iris Compiet pubblica, nel 2017, un Kickstarter dall’enorme successo: Faeries of the Faultlines, un reportage sul mondo fatato accompagnato da splendidi acquerelli, schizzi e appunti di vario genere.
Nel 2021, Eye of newt press rileva il progetto, già commentato positivamente da artisti del calibro di Guillelmo del Toro, e ora, 28 aprile 2022, La Faglia delle Fate trova spazio nel catalogo di Moscabianca edizioni.
L’opera, che si articola in undici sezioni accompagnate da un numero spettacolare di intense illustrazioni, bozzetti e appunti, racchiude in sé le leggende dedicate al Popolo Fatato, come già in precedenza aveva fatto l’opera di Brian Froud e Alan Lee, Fate, autori ammirati da Iris Compiet che aprono, oltretutto, il viaggio dell’autrice e del lettore con le loro prefazioni.
Un’opera “verde”
La Faglia delle Fate si apre con un invito a lasciarsi alle spalle la realtà conosciuta e addentrarsi nella Faglia, in quel luogo sospeso tra sonno e veglia, tra realtà e immaginazione. Un mondo, questo, che è alla portata di chiunque riesca a conservare quella luce d’infanzia capace di scorgere l’invisibile, di chi si ricollega alla natura, di chi scorge volti nelle cortecce rugose degli alberi secolari. Iris Compiet, con perizia giornalistica, racconta i suoi viaggi attraverso l’invisibile, gli appunti, le scoperte, le relazioni tra gli esseri fatati che analizza con maniacale precisione nella loro biologia e società.
Alcuni, più schivi, come i fauni, vengono narrati prevalentemente attraverso le leggende che li riguardano e le rade osservazioni dell’autrice; altri, come gnomi, hobgoblin e brownie, abituati al contatto con gli umani, trovano la loro dimensione narrativa attraverso gli aneddoti di Iris, che non risparmia le buffe disavventure di convivenza con i suoi coinquilini fatati.

Undici sezioni per esplorare la Faglia
I ciuffi sono spesso scambiati per i loro cugini, le piote vaganti. Entrambe le specie sembrano zolle d’erba o d’erbacce e si distinguono a malapena dalla vegetazione ordinaria. A differenza dei loro perfidi cugini, i ciuffi non azzannano le caviglie di chi gli passa accanto, ma piuttosto rilasciano nell’aria una tossina che, se inalata, induce uno stato di euforia naturale
La Faglia delle Fate è un’esplorazione, un viaggio vivido oltre la Soglia in undici tappe, ciascuna dedicata a una specifica categoria generale del Popolo Fatato.
Si comincia con l’Uomo verde, creature arboricole che con gli alberi parlano e si fondono, fino a diventare i custodi più intimi delle loro storie, al prezzo del proprio nome. Tra questi guardiani rientrano anche le Custodi delle foglie, le fate degli alberi, i pixie della foresta, il Wyld, l’Antica Madre e tanti altri numi tutelari della foresta.

Quasi a concatenazione, La crisalide fatata apre l’interessante sezione riguardante le fate delle piante. Tra queste, le più affascinanti sono senza dubbio le fate-insetto, barbaramente cacciate per mischiare la loro coloratissima polvere alle tinture. Questi esseri fatati, vivono un rapporto quasi simbiotico con le fate dei fiori, creature effimere dal profumo inebriante. Nel sottobosco, è possibile inoltre notare le fate dei funghi, o le temibili odonata, che infestano gli specchi d’acqua.
Altri abitanti della Faglia, gli schivi Fauni, gli unicorni, La Mandragola e le skypta, principali artefici del fenomeno dei changelin, i bambini fatati che vengono scambiati in culla con dei bambini umani.
Più insolito, L’albero di tutte le cose, l’albero primordiale che funge da porta all’Altrove, vero centro della magia della Faglia, attorno a cui si riuniscono i vari esseri fatati. Non è insolito vedere correre tra le sue fronde le coloratissime fate-uccello.
La strega è un’altra tipologia di creatura che si aggira lungo la Faglia delle fate. Iris Compiet ce ne presenta una discreta varietà, dalle streghe-corvo, agli infidi spiriti dell’acqua, le nyx, da cui è sfuggita per un pelo, quietando la loro fame con delle piccole farfalle bianche. Non tutti gli abitanti della Faglia, infatti, sono pacifici o tendono a ignorare gli umani: I Troll possono diventare parecchio aggressivi e la loro grande capacità di mimetismo può renderli pericolosi per gli incauti che decidono di esplorare le regioni più interne. A differenza de Lo gnomo, l’hobgoblin e il brownie, abituati a convivere con gli umani e ad aiutare – quando non sono in vena di dispetti – con piccole faccende domestiche in cambio di oggetti luccicanti o utili alla loro vita di tutti i giorni.
Tra gli abitanti della Faglia più famosi, ci sono I pixie, piccoli esseri fatati molto dispettosi che spesso si aggirano per le case e provocano qualche disastro, come mangiucchiare le pagine dei libri o bucare i calzini. Non è colpa loro: fanno solo qualche assaggino! Purtroppo alcuni di loro possono essere urticanti, o dare più fastidio del necessario. Tra i disagi più grandi: la rottura, o la sparizione delle chiavi di casa, poi recuperate in posti improbabili.
A differenza dell’idea comune, Il drago di cui ci rende partecipi Iris è una creatura spesso piumata, molto difficile da individuare. Dormono a lungo e di rado si risvegliano, ma quando lo fanno sono portatori di cataclismi all’interno della Faglia.
Chiude l’intenso reportage la sezione sulle Sirene, ovvero i fatati acquatici che comprendono ninfe acquatiche, sirene, kelpie, selkie e le nykr. Queste creature acquatiche prendono in prestito i tratti degli abitanti degli abissi e possono essere molto pericolosi se ci si addentra in acque molto profonde.
La Faglia delle Fate: dare voce ai sogni
La Faglia delle Fate è una lettura illustrata di rara intensità. L’accompagnamento delle colorazioni ad acquarello con i paratesti di Compiet crea la giusta illusione per immergersi in un mondo magico, che da sempre dimora dentro ognuno di noi. Aprirlo significa riaffacciarsi al primordiale e riconnettersi con quella parte di noi che fa parte di un Universo più grande: quello dei sogni, delle illusioni, tanto più concrete quanto ci appaiono lontane.
Ritornare bambini è la chiave necessaria per godersi questo percorso e ricordare tutte quelle volte che, camminando, abbiamo sentito il vento chiamarci e le fronde degli alberi sussurrare il nostro nome.
Giulia Manzi
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Hello, in english the book Faeries of the Faultlines (by Iris Compiet) is published by Eye of Newt Book press. You could found it at this link: https://www.eyeofnewtpress.com/collections/frontpage/products/faeries-of-the-faultlines
In italian, the editor is “Moscabianca Edizioni”. The book is: https://moscabiancaedizioni.it/prodotto/la-faglia-delle-fate/.