Monìc è la protagonista di un libro illustrato molto particolare dal titolo La bambina che andava a pile di Monica Taini pubblicato nel 2018 da Uovonero.

Ma sono I miei pensieri a fare rumore?!?

Monica è l’autrice di questo libro, è partita dalla sua esperienza personale, leggiamo sulla sua biografia che  all’età di due anni le è stata diagnosticata la sordità profonda , a dieci è stata impiantata con il cocleare ed è cresciuta bilingue, in uno strano miscuglio tra Italiano e Segni.
Oltre ad essere autrice è anche illustratrice, ha infatti curato lei le illustrazioni de La bambina che andava a pile.
Illustrazioni immediate, caratterizzate da segni semplici e graffianti, con cui l’autrice riesce a rappresentare benissimo il mondo visivo in cui la protagonista si trova.

La bambina che andava a pile

Questo è un esordio esplosivo, capace di renderci partecipi delle difficoltà e dei limiti quotidiani e che ci mette di fronte alla più reale condizione che un bambino con handicap deve affrontare.

Monìc è la protagonista de La bambina che andava a pile, per i suoi amici è semplicemente Monìc, per la legge è diversamente abile, minorata sensoriale, handicappata.Sorda!

Lei non si sente diversa, anzi crede che la diversità sia negli altri, nei suoi compagni, che non sono come lei, ma ora si scontra con la realtà, una realtà crudele, che le dice che la diversa è lei, e che questa sua diversità ha un nome e si chiama disabilità.

Il suo mondo è fatto di interpretazioni, di fraintendimenti, di sforzi per capire la lingua degli altri, e così mentre i suoi compagni imparano una lingua straniera, lei insegue le parole sulle labbra di chi le sta accanto.

Monìc ha due vite, una è governata da un complesso elettronico che le permette di comprendere il mondo uditivo, l’altra è una vita fatta di silenzio. Monìc è la protagonista di tutte e due le vite e mai interamente di entrambe.

Uno spaccato su una realtà sconosciuta

Siamo ovviamente coscienti dell’esistenza di persone come Monìc, ma quanto siamo consapevoli delle difficoltà reali, dei loro sentimenti?
Ecco questo è il libro giusto per approcciarsi a questo mondo silenzioso, un ottimo primo passo per far avvicinare grandi e piccini alla disabilità.
È poi da segnalare l’interessante glossario che viene proposto alla fine del libro.

La bambina che andava a pile: Glossario semiserio (e strettamente confidenziale) di cultura sorda

Diciannove voci riportate all’interno di questo glossario vengono spiegate con un linguaggio semplice, adatto alla comprensione dei più piccini.
Un glossario corredato da esempi simpatici e realistici in grado di entrare in contatto con la sensibilità dei bambini più piccoli.

Sapete ad esempio che ci sono dei casi in cui chi non sente bene fatica a comprendere le parole che gli altri pronunciano?
Ad esempio quando il soggetto in questione è il nonno di Heidi le sue labbra vengono coperte dalla folta barba, così da risultare incomprensibili.

La bambina che andava a pile: l’importante messaggio che ci lascia

Vi lasciamo con una profonda citazione presa da questo bellissimo glossario

Esistono udenti che non sanno ascoltare gli altri e che sono i veri sordi, con la loro incapacità di sentire la musica del cuore. ❤️