Ci sono realtà editoriali che si impegnano per portare alla luce le prime opere di un autore. Questa opera che alcune case editrici compiono più di altre è commovente, perché tutti noi sappiamo quanto sia rischioso investire su un autore sconosciuto.

La casa editrice 66thand2nd è una di queste realtà.
Il catalogo dimostra un’alta qualità letteraria, e tra i titoli che negli anni la casa editrice ha proposto molti sono esordi.

Per dirne uno, sul nostro blog vi abbiamo parlato ad esempio del romanzo d’esordio di Marco Lapenna, Latitudine 0°.

Oggi invece ci concentriamo su un romanzo dalle tematiche ben diverse, che ha già conquistato pubblico e critica.
Adorazione, di Alice Urciuolo.

Visto il nostro interesse per il Premio Strega e per i romanzi d’esordio abbiamo scelto di intervistare Alice Urciuolo in quanto autrice esordiente candidata al Premio Strega con il suo romanzo Adorazione.

Adorazione, di Alice Urciuolo

Adorazione è un romanzo incentrato su un gruppo di ragazzi che vivono in un piccolo centro situato nell’Agro Pontino.
Il romanzo narra le vicende dei ragazzi a distanza di un anno da un terribile evento: la morte di Elena, una ragazza del gruppo.
Ad ucciderla è stato il suo fidanzato, e come è facile immaginare questo episodio ha lasciato all’interno del gruppo delle pesanti conseguenze.
I ragazzi sono scossi e addolorati, ognuno di loro cerca di superare il trauma come può.

Il lettore è portato a seguire il percorso di crescita del gruppo. In un’estate che lascia senza respiro i giovani dovranno fare i conti con le proprie paure e le proprie insicurezze che li porteranno inevitabilmente a pensare a quell’amica che hanno perso.

Alice è stata gentilissima rispondendo alle nostre domande, e noi siamo onorati di averla avuta nostra ospite.

Urciuolo, autrice Adorazione

Prima di tutto ti vogliamo ringraziare, siamo felicissimi che tu abbia accettato il nostro invito.
Ogni anno dedichiamo un progetto al Premio Strega con lo scopo di dare risalto agli esordienti che sono candidati. Pensiamo che sia un traguardo importante e vogliamo sostenervi come possiamo, quest’anno abbiamo scelto di parlare direttamente con voi, quindi iniziamo.

Come abbiamo precedentemente anticipato il nostro focus si concentra sugli autori esordienti siamo quindi curiosi di porti una domanda in merito. Adorazione è il tuo primo romanzo, ha riscontrato un grande successo di pareri positivi, è stato pubblicato da un’importante casa editrice romana che pone la qualità al primo posto, e inoltre è anche stato selezionato tra i dodici semifinalisti della dozzina del Premio Strega.
Come sei arrivata fino a qui? Ci sono stati degli aspetti della tua formazione grazie ai quali hai raggiunto questo importante obiettivo?

Sono sempre stata una grande lettrice e ho sempre scritto, avendo presto il desiderio di farne un mestiere. Il mio primo amore è stato la letteratura e, anche se per una serie di motivi qualche anno fa ho frequentato un corso di scrittura cinematografica, il mio obiettivo è sempre stato quello di scrivere un romanzo. Quando ho incontrato il mio editor e lui mi ha incoraggiato a proseguire su questa strada, è nato Adorazione. Io non avevo un romanzo nel cassetto, quindi la storia è nata giorno dopo giorno, scrivendo.

Adorazione, il titolo del romanzo, rappresenta il comportamento che i personaggi assumono tra di loro, formando quasi una catena in cui uno adora l’altro, ma non è ricambiato.
I personaggi di Adorazione sono degli adolescenti, questa parola deriva dal latino e significa “che si sta nutrendo”, gli adolescenti infatti si trovano in una fase di formazione in cui guardano al mondo per imparare come comportarsi, come essere futuri adulti. I personaggi di Adorazione sono quindi adolescenti che si nutrono attraverso l’adorazione dell’altro? Guardano agli altri per rafforzare il proprio essere?

Il nutrimento che questi personaggi traggono dall’adorazione non è un vero nutrimento, infatti sono tutti affamati. In questa storia c’è poco amore e ci sono molte “deformazioni” dell’amore, tutte comprese nei tanti significati della parola adorazione, che rimanda sia all’amore, all’affetto e alla cura che all’ossessione, alla volontà di possesso e a tutte quelle attenzioni che in realtà ci intrappolano in una gabbia. Questi personaggi si cercano attraverso gli altri, e spesso però non hanno gli strumenti per instaurare una vera connessione. 

In Adorazione ci sono personaggi femminili e maschili in egual misura, i riscontra però un’attenzione maggiore per quanto riguarda il femminile. In particolare questo aspetto si verifica in relazione al rapporto che i personaggi hanno con il tema del corpo.
Se è vero che hai posto un’attenzione particolare a questo aspetto è stato voluto? E se si quale era lo scopo di questo processo?

Sì, era uno dei temi che mi stava più a cuore. Credo di aver raccontato in questo romanzo le storie di due corpi in particolare: quello di Vanessa, che fa un percorso di scoperta della propria identità slegando sé stessa dal suo corpo, e quello di Diana, che al contrario fa un percorso di scoperta della propria identità riappropriandosi del proprio corpo. E poi c’è il corpo di Elena, ovviamente. Il rapporto col corpo e il valore politico che i corpi hanno è uno dei temi che come scrittrice più mi interessa raccontare, e volevo iniziare ad esplorarlo con questo romanzo.

Adorazione si collega in modo curioso ad alcuni romanzi, anch’essi candidati al Premio Strega.
A partire dal luogo, la provincia, spesso rappresentata in relazione alla città, ma a volte anche come punto di arrivo. Pensi che questa concordanza possa rappresentare un tema comune che la letteratura contemporanea abbia necessità di raccontare?

Forse sì, ma penso che questa sia una riflessione che è sempre stata molto presente nella nostra letteratura, d’altronde siamo una nazione fatta di piccoli paesini.

Un altro aspetto molto interessante trattato nel romanzo è quello dell’estremizzazione dei sentimenti, che in molti casi purtroppo da amore si tramutano in violenza. Sfortunatamente sono frequenti i casi di cronaca che hanno al centro questo tipo di violenza, e che hanno per protagonisti i gruppi dei più giovani.
Adorazione è uno dei pochi casi in letteratura a trattare questo tema, inserendolo in un contesto del genere. Questa scelta è stata voluta, o è stato naturale rappresentare la generazione degli adolescenti contemporanei?

Mi sentivo molto vicina alla generazione dei miei protagonisti, e allo stesso tempo ero consapevole di un quadro più grande, quindi direi entrambe le cose. La storia di Elena assomiglia tragicamente a molte storie di femminicidio che hanno riguardato ragazze della sua età, e nonostante sia una storia inventata parla sicuramente della società in cui viviamo. 

Adesso l’attenzione è focalizzata sulla tua candidatura al Premio Strega. Stai già pensando a progetti futuri, o per ora ti stai concentrando esclusivamente sul Premio Strega?

Pur partecipando a tempo pieno agli impegni di questi mesi non ho mai smesso di scrivere e di lavorare ai miei progetti futuri. In campo ci sono storie per il cinema e la serialità, e ovviamente un secondo romanzo (che no, non sarà Adorazione 2!)