Magia nera: l’incanto di Loredana Lipperini
Magia nera di Loredana Lipperini, edito da Bompiani, ha lanciato un incantesimo ancora prima di finire tra le mie mani: è riuscito a scacciare, per pochissimo tempo, la mia ansia sociale.
Ebbene sì, non mi capita spesso di volere così tanto una firma su un testo da riuscire a essere la prima della fila. Eppure, al Festival Inquiete, ho praticamente sgomitato per avere la firma di Loredana Lipperini su Magia Nera e scambiare quattro parole con lei su… be’, sul Montelago Celtic Festival, perché lungi da me riuscire a fare un discorso intelligente quando sono di fronte a scrittori che stimo (per quanto Montelago e il corso/concorso di storytelling sul fantastico tenuto dalla Lipperini siano argomenti di un certo rilievo culturale, ma se non sbaglio abbiamo parlato di birra. O forse io volevo una birra e ho collegato le cose. Chi può dirlo?).

Non vi prenderò in giro: l’ho acquistato a scatola chiusa, perfino prima dell’inizio del reading e senza neanche sapere di cosa parlasse. Sono andata sulla fiducia, perché Loredana Lipperini è più che un’autrice: per gli amanti del fantastico è una garanzia di qualità.
Non perché lei sia un’autorità in materia (e lo è), ma perché la conduttrice di Fahrenheit è una strega, capace di incantare chiunque con le parole. Assistere a un suo reading, a una sua lezione sul racconto fantastico, o semplicemente scambiarci quattro chiacchiere davanti a un bicchiere di vino porta un po’ di magia nella quotidianità. Ed è proprio questo che accade alle protagoniste di questa raccolta di racconti, in cui l’ordinario e lo straordinario si fondono tanto da non distinguere più l’uno dall’altro.
Le quattro macrotematiche (Matrimoni, Madri, Ribellioni, Doni), comprensive di tre racconti l’una, mostrano le diverse sfaccettature della vita: la vecchiaia, l’infedeltà, la depressione post partum, l’incertezza della gioventù e la voglia di rivalsa e di ribellione da una normalità troppo stretta. Nella vita di tutte le protagoniste accade qualcosa, un fatto apparentemente banale, che cambierà la loro percezione del mondo e di se stesse.

D’altronde ha forse detto: «niente draghi viola»?
Magia Nera è il trionfo del femminino spirituale sul mascolino materico
Abbiamo donne protagoniste, i differenti volti della Madre che si avvicendano, a volte tenaci, volte rassegnati, a volte pronti a elevarsi, turbati, felici, tristi, inesorabili, materni, crudeli… mai sconfitti, neanche nella disfatta totale. Magia Nera è il trionfo del femminino spirituale sul mascolino materico; la natura che vince sulla tecnologia, il divino immanente pronto a trionfare sul dogmatismo etereo.
La magia di Loredana Lipperini è radicata in una serie di piccole, piccolissime coincidenze nascoste dietro a odori, colori e sapori. E, se di norma è difficile parlare di una raccolta senza concentrarsi su un racconto in particolare, stavolta le complicazioni svaniscono, perché Loredana non si limita a “narrare”: lei alza il velo e mostra la magia dell’esistenza, miscelando con sapienza nel suo calderone le atmosfere di Lovecraft, King, Tolkien e LeGuinn; omaggia i grandi autori con piccoli riferimenti mai invasivi e intreccia storie, miti, scienze e leggende nella nostra realtà, dissipando le nebbie che circondano Avalon.
È un libro che incanta – in ogni senso.
Giulia Manzi
Il mio incontro con questo libro è avvenuto tramite consiglio della mia amica e collega Giulia Manzi, la quale mi ha infatti trascinato alla presentazione di Magia nera, la raccolta di racconti di Loredana Lipperini pubblicato da Bompiani. Devo dire la verità, io non sono un’esperta del genere fantastico ma sono comunque una persona molto curiosa e quindi non mi sottraggo mai quando c’è la possibilità di conoscere qualcosa di nuovo, così è stato facile convincermi.
L’occasione per assistere al reading di uno dei racconti avvenne ad Inquiete, il festival romano dedicato alla letteratura femminile.
Prendo posto, arriva l’autrice e subito dopo le presentazioni inizia la lettura di Ventuno giorni, il racconto con cui inizia la sezione Ribellioni.
Lo adoro!
Tante emozioni in un solo racconto, rabbia, rancore, tristezza, delusione, ma poi anche sorpresa, gioia, speranza.
Nonostante la protagonista del racconto sia così diversa da me sono riuscita a provare le sue emozioni, la sua frustrazione l’ho sentita vera, la sua stanchezza l’ho sentita reale.
Al termine della lettura applaudo, tutti gli ascoltatori applaudono, ma io vorrei fare di più, sento la forza del racconto tramutarsi in energia e io vorrei alzarmi, ma poi penso che sarei fuori luogo, potrei essere paragonabile a quelli che applaudono quando atterra l’aereo.
Passati i fanatici entusiasmi leggo la raccolta, tutti i racconti, tutti d’un fiato.
È una raccolta di racconti che prende una posizione definita, sono racconti in cui la Donna è centrale, anche quando non è protagonista.
Le donne di questi racconti sono tante, tutte diverse, alcune sono orgogliose, altre sono insicure, altre ancora tormentate, oppure semplicemente stanche, come la vita ti porta ad essere in alcuni momenti.
Anche là dove mostrano le proprie debolezze diventano loro stesse il punto di svolta della narrazione.
I racconti sono dodici, divisi in quattro macroparti:
Matrimoni
Dove le relazioni non sono sempre idiliache e le donne di questi tre racconti non si lasciano convincere dalla realtà oppure sono sopraffatte da chi gli sta accanto.
Madri
Perché la maternità è una bella esperienza, ma non sempre siamo in grado di sostenere gli sconvolgimenti emotivi che ci porta a vivere da madri, e da figlie.
Ribellioni
Le cui protagoniste si trovano in situazioni in cui solo con la ribellione possono salvarsi, o almeno provare a salvarsi.
Doni
Perché non è detto che un nostro difetto sia negativo, semplicemente può farci vedere il mondo sotto una nuova visione.
Queste divisioni rappresentano tutte le sfaccettature della donna, che talvolta è compagna, madre, ribelle, perché oggi è portata ad esserlo e generosa.
Chiara Orfini
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