Irlanda, anni ’90. I personaggi sono in movimento tra Belfast e Dublino, dall’Irlanda in viaggio verso altre mete, ma con il cuore sempre al paese d’origine.
Quel paese troppo vincolante, troppo bigotto per la generazione degli anni ’90.
È in un contesto come questo che si colla la prima raccolta di racconti di Joseph O’Connor, I veri credenti pubblicata nel 1991, in Italia lo troviamo nel catalogo Einaudi.

Da James Joyce a Joseph O’Connor

Ho letto spesso di una comparazione tra Joseph O’Connor e James Joyce, molti hanno notato delle corrispondenze tra i due scrittori. A partire dalla terra d’origine, l’Irlanda infatti ha dato i natali ad entrambi, ma ancora di più per le tematiche utilizzate.
L’Irlanda è protagonista per entrambi, e per entrambi diventa l’emblema dal quale allontanarsi, anche se solo metaforicamente.
Entrambi hanno rappresentato nelle loro pagine le storie di persone normali, con i propri problemi, le loro difficoltà le varie dipendenze.
Ma ovviamente nella scrittura di Joseph O’Connor si riscontra un contesto sociale e politico diverso da quello di Joyce. I personaggi di O’Connor sono uomini e donne del 1990.

I veri credenti: La narrazione di una cruda realtà

Questa raccolta di racconti è caratterizzata dalla tessitura di sentimenti crudi e talvolta crudeli, tanto veri quanto tragici.
La disperazione, la perdita dell’amore, la consapevolezza di una condizione difficile, gli ostacoli da superare, sono tutti elementi centrali nelle tematiche dei racconti.

I personaggi sono veri, li vediamo muoversi all’interno delle insicurezze umane, e in queste impantanarsi, o dalle stesse cercare di scappare, sopravvivere, emergere.

È difficile superare gli ostacoli, è difficile mettere da parte l’orgoglio, i risentimenti e i rancori. E per i personaggi di questi racconti è complicato cercare di sopravvivere in un mare di complicazioni umane.

È proprio la cruda realtà che ho apprezzato, questa traspare senza filtri dalle pagine, la realtà di una vita difficile, complicata da comprendere e da accettare.

I veri credenti sono quelli che nonostante tutto ci provano, a volte non riescono ma non demordono e cercano a tutti i costi di non darla vinta alle difficoltà che si trovano davanti.
I personaggi non accettano di modellarsi su una linea definita da altri, non accettano le gabbie e i preconcetti di una società che a sua volta fatica a comprenderli e a riconoscerli.

La protagonista centrale: l’Irlanda

Ma la vera protagonista di questi racconti è solo una: l’Irlanda, con le sue complicazioni, e le sue mille sfaccettature.
A partire da una guerra che tormenta il paese, passando per la chiusura mentale che si appoggia su un bigottismo dilagante, fino ad una condizione di povertà in cui molti si ritrovano.

I veri credenti: Il registro stilistico

I veri credenti di Joseph O’Connor non è una lettura semplice.
Inizialmente ho trovato alcune difficoltà nella lettura. Sinceramente era la prima volta che mi approcciavo a questo autore, e ho notato già dalle prime pagine uno stile che ai miei occhi appariva un po’ ostico.
Ma dopo il primo racconto mi sono accorta che la chiave per apprezzare la scrittura di Joseph O’Connor era allontanarmi dalle mie certezze, e rendermi disponibile e aperta alla comprensione di ciò che non conoscevo.

Se volete affrontare questa raccolta di racconti ritagliatevi un posto lontano dal mondo e dal tempo.