Torno a parlarvi di Nadia Terranova, in particolare oggi ci occuperemo de Gli anni al contrario, (Einaudi), suo primo romanzo, che ha riscontrato un notevole successo e con cui l’autrice ha ottenuto una visibilità non indifferente, tanto che alla pubblicazione del suo secondo romanzo Addio fantasmi (nostro libro del mese di marzo) è riuscita ad entrare nella cinquina del Premio Strega 2019.
Apprezzo particolarmente questa autrice, semplicemente mi piace molto come scrive, lo stile che sceglie di utilizzare all’interno dei suoi romanzi.
Adoro leggere le interviste che le fanno, dove si mostra sempre molto sincera.
Da sottolineare il suo impegno verso una letteratura al femminile, non si risparmia di evidenziare sempre le autrici, ma anche gli autori a cui si ispira.
Crea un Olimpo di scrittrici e di scrittori fondamentali per la letteratura italiana, ma anche per la cultura personale di ognuno di noi.
E se lei si ispira ai grandi, io mi ispiro a lei, alla sua semplicità, alla sua chiarezza e al suo impegno e alla sua militanza letteraria.
Il mio primo incontro con Nadia Terranova
Ed è proprio in occasione del Premio Strega 2019 che la sottoscritta ha avuto il piacere di intervistare la Terranova. Frequentavo il corso in editoria che mi ha cambiato la vita, e la prova finale consisteva nell’interazione con i semifinalisti del Premio Strega. La dozzina è stata ripartita tra tutti gli studenti del corso, così in coppia con una collega ci siamo ritrovate a dover raccontare di Addio fantasmi, e poi a intervistare l’autrice. L’esperienza è stata meravigliosa, incredibilmente formativa ed estremamente stimolante.
La Terranova ha confermato l’idea che avevo avuto modo di farmi leggendo alcune interviste, è una persona estremamente intelligente, capace di dimostrare un’ironia fuori dal comune e soprattutto è stata enormemente disponibile, ci ha infatti ascoltate nonostante si trovasse nel pieno del vortice mediatico e fisico, di cui il Premio Strega è caratterizzato.
L’edizione del Premio Strega dello scorso anno è stata estremamente coinvolgente per me, ovviamente la partecipazione con il lavoro descritto sopra mi hanno permesso di vivere l’evento con un occhio più interno rispetto agli anni precedenti, in cui ero una semplice spettatrice, ma ero anche particolarmente interessata ad alcuni libri, e il mio entusiasmo è raddoppiato quando ho visto che la Terranova era tra i finalisti, per altro in ottima compagnia, dato che ho apprezzato molto anche La straniera, di Claudia Durastanti (La nave di Teseo) e Il rumore del mondo, di Benedetta Cibrario (Mondadori).
L’autrice de Gli anni al contrario
Ciò che voglio fare non è una biografia, non trovo interesse nel soffermarmi su quando è nata l’autrice, quali studi ha fatto e così via, questo non è la bio del suo cv.
Trovo invece interessante parlare di Nadia Terranova attraverso le sue parole, attraverso i suoi libri, chi è Nadia Terranova scrittrice?

Nadia Terranova è nota per la pubblicazione di numerosi libri rivolti a bambini e ragazzi, e per essere approdata poi ai romanzi, e ai saggi.
Non amo le etichette, né le divisioni che, come in questo caso tendono, secondo me , a sminuire l’impegno, la professionalità di un autore, e demoralizzano anche un po’, dal momento che rappresentano un sistema che considera meno* i libri rivolti ai bambini e ai ragazzi.
*Meno importanti, meno studiati, meno letterari, meno necessari.
C’è un gran disordine all’interno della gerarchia dei libri, va bene organizzare secondo alcune categorie, ma mi chiedo ancora come mai alcuni generi siano considerati meno rispetto alla Narrativa, quella grande, quella importante, quella vera.
Si cerca “Il grande romanzo”, per adulti appunto, e si svilisce il libro formativo per bambini e ragazzi.
Trovo interessante ripercorrere (purtroppo brevemente) la carriera letteraria di Nadia Terranova, che con le sue pubblicazioni ci ha dimostrato quanto sia importante parlare ai ragazzi, cercando di mettersi in ascolto, e non offrendo una narrazione paternalistica.
Come abbiamo detto prima, Nadia Terranova ha iniziato la sua carriera letteraria rivolgendosi ai bambini e ai ragazzi, pubblica infatti il suo primo libro nel 2011, dal titolo Caro diario ti scrivo… (Sonda) che scrive a quattro mani con Patrizia Rinaldi.

Sonda edizioni
Le due autrici hanno voluto rappresentare le pagine dei diari di sei scrittrici che hanno contribuito alla letteratura. La particolarità sta nel punto di vista della narrazione, i diari sono stati scritti immaginando tali scrittrici all’età di dodici anni.
Nel 2012 viene pubblicato Bruno. Il bambino che imparò a volare (Orecchio acerbo) .

Orecchio acerbo
Questo libro illustrato con cui la Terranova affronta il delicato tema del dolore e del nazismo dal punto di vista di un bambino, riceve due premi (Premio Napoli 2012, e il Premio di Letteratura per Ragazzi Laura Orvieto edizione 2011- 2013 sezione 12- 15 anni), e riscuote entusiasmo tra i piccoli lettori, ma non solo.
La sua produzione rivolta all’infanzia termina, per ora, con la pubblicazione di Omero è stato qui (Bompiani) del 2019, con cui l’autrice ripercorre le storie della sua terra, Messina.

Bompiani
Grazie una scrittura capace di rappresentare le vicende mitologiche e anche grazie alle illustrazioni di Vanna Vinci abbiamo la possibilità di leggere le storie di Ulisse, della fata Morgana, di Colapesce, e di tanti altri.
I romanzi
Gli anni al contrario del 2015, suo esordio narrativo, di cui parleremo più approfonditamente oggi.
E poi nel 2019 Addio fantasmi, con cui partecipa al Premio Strega arrivando in finale.
Entrambi i romanzi sono ambientati a Messina, che rappresenta uno dei temi cruciali dell’autrice.

Einaudi
Pubblica poi nel 2020 la raccolta di racconti dal titolo Come una storia d’amore (Giulio Perrone Editore), che questa volta ha come città centrale Roma, dove l’autrice vive ormai da molti anni.

Giulio Perrone Editore
Gli anni al contrario
Ordunque veniamo al libro da affrontare oggi: Gli anni al contrario di Nadia Terranova, pubblicato nel 2015 da Einaudi.
Quando ho avuto l’onore di intervistare l’autrice per Addio fantasmi, le abbiamo sottoposto una domanda sugli elementi del libro, abbiamo infatti notato una simmetria narrativa, all’interno del romanzo due situazioni si incontravano e si presentavano speculari.
Lei ci disse che nessuno le aveva mai sottoposto una domanda del genere, parlando di simmetria all’interno del romanzo.
In realtà una simmetria io l’ho notata anche ne Gli anni al contrario, perché infatti abbiamo due famiglie caratterizzate da ideali opposti, che possono quindi rappresentare due mondi ordinate secondo dure regole idealiste e che però sono al contempo opposte.
Gli anni al contrario è la storia di due mondi completamente diversi tra loro.
Due strade che in un determinato tempo e luogo si incontrano, e che poi però si allontaneranno sempre più. Due linee rette, mai parallele.
Aurora è una ragazza che sogna di realizzarsi attraverso gli studi, da sempre alla ricerca di un rifugio per proteggersi da una realtà che le sta stretta.
Ha alle spalle un’ambiente familiare costruito sui valori fascisti e con una precisa visione di come, secondo loro, dovrebbe andare il mondo.
Giovanni, al contrario, è figlio dell’estrema sinistra, suo padre è comunista, ma a suo parere non abbastanza impegnato.
Così Giovanni cresce con l’ideale della rivoluzione, vuole sconvolgere gli ordini, le regole, ma finisce per distruggere sé stesso.
Entrambi figli degli anni Settanta Aurora e Giovanni rappresentano quella generazione di ragazzi incerti sul futuro, figli degli estremismi, che si ritrovano a fare i conti con le proprie responsabilità.
Purtroppo però gli ideali si scontrano con la realtà.
Questi ragazzi conosciutisi all’università e che troppo presto dovranno indossare gli abiti della responsabilità genitoriale, si ritrovano a fare i conti con le difficoltà quotidiane, e con la poco accattivante realtà di tutti i giorni
Giovanni cederà alla finta serenità che regalano le droghe, fino a non riuscire più a salvare il matrimonio e il rapporto con la figlia.
Disilluso dalla realtà, non riuscirà ad essere sincero con se stesso riguardo l’impegno politico che da sempre si sente di adempiere, ma che poi nei fatti non ha mai raggiunto.
Questa insoddisfazione lo porterà sempre più lontano dalla sua famiglia, e dalle scelte che ha fatto, ma a cui non ha risposto.
Aurora verrà meno ai propri sogni e si assumerà le responsabilità di un’assenza sempre troppo presente all’interno della famiglia, quella di Giovanni.
I temi ricorrenti
L’assenza è uno dei temi centrali della Terranova, che anche in Addio fantasmi la affronta sotto altri aspetti e secondo altre dinamiche.
Anche la famiglia un tema importante, viene indagato, destrutturato e poi analizzato.
Attraverso una narrazione coinvolgente, e che semina delle importanti riflessioni, tutti siamo portati a rispecchiarci in questi personaggi.
Personalmente ho apprezzato molto Addio fantasmi, che ho sentito particolarmente vicino, e ho poi provato la stessa considerazione anche grazie alla lettura de Gli anni al contrario.
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