Poi da cosa nasce cosa… si vedrà!

Orsù, dunque, mio lettore,

ci avviamo a conclusione

della storia del buon Gianni

e di un mondo coi suoi affanni

che ha carpito, raccontato

e lo ha a tutti regalato,

con le rime straordinarie,

con risate, storie e fiabe.

E la lingua assai vivace,

ha narrato della pace,

dei bambini di tutto il mondo

stretti in un solo girotondo.

Come per Isaac Asimov, siamo giunti alla conclusione del nostro viaggio assieme a Gianni Rodari; un viaggio che ci ha portato da Cipollino, dalla sua esperienza col Pioniere, col teatro, fino alla pedagogia intrinseca nelle sue opere.

Arrivare alla fine di questo percorso, spezza un po’ il cuore. Significa smettere di viaggiare tra le filastrocche, le favole, i racconti e mettere da parte un altro pezzetto d’infanzia. Con un dettaglio, però: che Rodari è attuale, attualissimo, anche per gli adulti. E la meraviglia di fronte alla sua bravura, alla sua capacità di far sognare con le parole, non ce la toglierà nessuno.

Ma bando alla nostalgia prematura, in questo ultimo capitolo vorrei affrontare in via definitiva il tema conduttore della produzione rodariana. No, non l’indiscutibile fantasia, ma l’universale messaggio contenuto nei suoi scritti: la costruzione di un mondo migliore per tutti.

Da Cipollino a Giacomo di cristallo

Le avventure di Cipollino, esordio di Rodari nel mondo del romanzo, è, come lo abbiamo definito nella recensione a lui dedicata, un romanzo resistente, antifascista, cuore pulsante del Rodari pioneristico.

All’epoca, lo scrittore era inserito nell’ambiente politico: il sunto della sua produzione è stato Il manuale del Pioniere, un’opera che imita in maniera non militarizzata Il manuale del giovane esploratore di Baden Powell. Al suo interno, insiste sui concetti di pace, democrazia, uguaglianza sociale… tutti temi che si trovano in nuce ne Le avventure di Cipollino e che verranno poi sviluppati nell’intera produzione rodariana.

Non è difficile, quindi, collocare Gianni Rodari in quella corrente di scrittori post-bellici che utilizza la scrittura come strumento di resistenza e d’educazione antifascista, attraverso la cultura, l’impegno sociale e la creatività. Tutte qualità e competenze da sviluppare attraverso un insegnamento pedagogico differente, in cui i bambini vengono stimolati alla produzione di contenuti con una didattica non più verticale, ma orizzontale.

Il principio, portato avanti da docenti come Alberto Manzi, Mario Lodi, Don Bosco e altri pedagogisti rivoluzionari, trova in Rodari uno sbocco alternativo all’insegnamento attivo, confluendo nella letteratura.

Nelle storie dell’autore, infatti, è costante un messaggio di pace e di libertà per ogni individuo del pianeta. Messaggio, che passa per la verità e l’onestà.

L’importanza dell’onestà e della verità come denuncia delle ingiustizie è il fulcro della storia Giacomo di cristallo, contenuta nel libro Favole al telefono (Einaudi); una delle favole, a mio parere, più esemplificativa del pensiero rodariano.

Giacomo di cristallo e l’importanza dell’onestà

Giacomo di cristallo racconta di un ragazzo trasparente, i cui pensieri ed emozioni sono visibili attraverso il suo corpo. Nel mondo di Giacomo, c’è un dittatore, che ha ridotto tutti al silenzio e all’omertà. Tutti, ma non lui, perché i suoi pensieri restano visibili e costituiscono così un invito alla resistenza.

Il dittatore lo fa così imprigionare, ma una volta isolato le sue catene diventano di cristallo, come le mura che lo circondano. Tutti, così, possono continuare a vedere i suoi pensieri fluttuare liberi, perché:

la verità è più forte di qualsiasi cosa, più luminosa del giorno, più terribile di un uragano.

Questa favola insegna, a mio parere più di qualsiasi altra, l’importanza non solo della libertà di pensiero e d’espressione, non solo della lotta contro la dittatura, ma della verità e della comunicazione come motore di cambiamento del mondo.

Il potere, la disonestà e la censura non possono nulla contro le idee, contro la verità e contro l’onestà. Quando il pensiero è giusto, limpido; quando la comunicazione e la trasparenza di intenti e d’animo sono puri, allora non ci sono catene o muri che possono fermarle.

Ed è questo che Rodari insegna, in tutte le sue opere: la verità vince sempre e permette di costruire un mondo migliore per tutti, perché un pensiero onesto è più forte di mille dittature.

Poi da cosa nasce cosa… si vedrà.