L’esordio storico di oggi è quello di James Joyce, Ritratto dell’artista da giovane, anche conosciuto come Dedalus, che fece la sua prima comparsa sulle pagine della rivista The egoist, tra il 1914 e il 1915. Uscì a puntate ed ebbe una produzione lunga e difficoltosa. Da prima l’autore scrisse una prima stesura nel 1904, in forma di saggio che confluì poi nell’abbozzo di un romanzo dal titolo Stephen heroe, traducibile come Le gesta di Stephen.

Partendo da questi scritti Joyce arrivò a definire meglio il romanzo, portando quindi alla conclusione il suo esordio letterario, dal nome Il ritratto dell’artista da giovane, o Dedalus.

Di stampo autobiografico il romanzo narra le vicende di un ragazzo di nome Stephen Dedalus, che rappresenta l’alter-ego dell’autore.

L’interesse per questo romanzo si focalizza su alcune caratteristiche peculiari, come ad esempio la scelta di accompagnare la cita del protagonista nel percorso della sua maturazione.

Da lettori possiamo accompagnare la completa maturazione culturale, psicologica e religiosa del protagonista. Il romanzo si apre infatti con Stephen che frequenta una scuola di gesuiti fino ad arrivare alla sua età adulta.

È molto interessante vedere come questo concetto viene rappresentato da Joyce, esso infatti fa esprimere al protagonista pensieri semplici e infantili come la preoccupazione per la mamma o il papà quando si trova solo nel collegio, fino ad arrivare a dimostrare una profonda maturazione culturale.

Questa evoluzione che  protagonista attraversa lo porterà a prendere coscienza della propria vocazione artistica, che diviene per lui l’unica via di liberazione. È in questa fase che Stephen capisce che il solo è unico mezzo per raggiungere i suoi obiettivi è quello di distaccarsi dal proprio mondo d’origine, ed è quindi qui che entra in gioco un altro grande tema di Joyce, l’esilio.

Dedalus: la storia di un esilio

L’esilio è una caratteristica determinante per il romanzo, e che ancora una volta si trova a combaciare con la realtà, rappresentando il distacco che Joyce attua nei confronti della sua terra natale, l’Irlanda.

L’esilio per Joyce rappresenta il distacco dalla sua patria in quanto la considera troppo legata all’influenza della chiesa dal punto di vista politico. Per quanto ami l’Irlanda la considera colpevole di debolezza e vede come unica salvezza personale quella di allontanarsi da questa.

Dedalus: riscontro della vita reale

Dedalus è un romanzo autobiografico anche perché alcuni personaggi rispecchiano la vita reale dell’autore, primo tra tutti il protagonista, Stephen Dedalus, che come James Joyce frequenta una scuola di gesuiti, accresce il suo risentimento verso la madre patria e l’ambiente che lo circonda e vede come unica soluzione l’esilio volontario.

Ma anche il personaggio di Simon Dedalus attinge alla realtà, esso infatti rispecchia le caratteristiche del padre di Joyce, che lo descrive uno studente di medicina, un rematore, un tenore, un attore dilettante, un politico urlante, un piccolo proprietario, un piccolo investitore, un bevitore, un buon compagno, un narratore di storie, il segretario di qualcuno, qualcosa in una distilleria, un raccoglitore di tasse” (…)

Non è un caso che il protagonista di questo romanzo si chiami Stephen Dedalus. Stephen infatti pare rappresenti il primo dei martiri cristiani. Dedalus da invece riferimento alla mitologia greca.

Dedalo era un personaggio mitologico, descritto come un artigiano, uno scultore e architetto è noto per aver costruito il labirinto del Minotauro. Ma essendo l’unico conoscitore della via di fuga del labirinto venne chiuso al suo interno, ma Dedalo rappresenta l’eroe che sopravvive solo ed unicamente grazie alle proprie forze, così come il protagonista del romanzo di Joyce, che comprendendo di aver nella propria coscienza lo strumento per distaccarsi dal mondo che ripudia riconosce l’esilio come soluzione.

Il ritratto dell’artista da giovane – Dedalus È ormai riconosciuto come uno dei libri chiave della letteratura moderna, offrendosi anche come valido esempio della scrittura sperimentale, che trova un pieno appagamento nella linguistica e nello stile di James Joyce.