Appena uscito avevo puntato ad accaparrarmi l’ultimo romanzo di David Leavitt pubblicato, in Italia, dalla casa editrice milanese SEM. Il decoro mi aveva colpito immediatamente, era il 2020, il tema che trattava era caldo e a me affascinavano le ambientazioni dell’alta borghesia americana.
In realtà non lo presi.
Si sa le wishlist sono sempre troppo lunghe e il tempo non basta mai per leggere (e acquistare) tutti i libri che desideriamo.
Il decoro è ancora nella top ten della mia lista dei desideri, anche perché nonostante lo scenario americano sia cambiato totalmente questo libro ha ancora la capacità di attirarmi, lo recupererò sicuramente.
Poi qualche mese fa ebbi il piacere di ricevere in dono il libro d’esordio di David Leavitt, Ballo di famiglia.
Inizialmente pubblicato da Mondadori nel 1984, Ballo di famiglia è stato recentemente riproposto da SEM nel febbraio di quest’anno.
Sem lo riporta in libreria accompagnato da una nuova introduzione e supportotato da una nuova traduzione firmata da Fabio Cremonesi.
Questa raccolta di racconti destò molto scalpore nell’anno della sua prima pubblicazione, a causa dei temi estremamente delicati di cui trattava.
Ballo di famiglia rispecchiava tutto ciò che adoro leggere, si trattava infatti di una raccolta di racconti che ruotano attorno al tema dei rapporti umani, e delle difficoltà relazionali che questi intessono gli uni tra gli altri.
Lo sfondo dei racconti sono appunto le relazioni umane, i focus tematici trattano delle incomprensioni, dei non detti lasciati crescere fino ad arrugginire i rapporti.
I protagonisti di Ballo di famiglia si sento diversi dagli altri, esclusi dal resto del mondo che fatica ad accettarli.
Di contro Leavitt rappresenta che le difficoltà di chi ha il compito di accettare la diversità.
Trovo interessante notare come anche i personaggi non protagonisti, che appunto magai si trovano nella posizione di dover accettare la diversità, sono ben caratterizzati e il lettore riesce a capirne le difficoltà e a vederne le debolezze.
Molto presente all’interno dei racconti è anche lo spazio concesso alla malattia.
La malattia che affligge i protagonisti, e che oltre ad essere nemico diventa convivente. La malattia così presente da diventare protagonista, da sopravvivere al malato.
Leavitt ci mette davanti alle riflessioni con cui tutti prima o poi veniamo in contatto, quegli aspetti della vita con cui ognuno di noi deve fare i conti, ed è probabilmente per questo che Ballo di famiglia sembra avere una chiave di accesso per attraversare il nostro animo più sensibile.
Ballo di famiglia tocca temi molto delicati
Ballo di famiglia narra di temi molto delicati e importanti, che Leavitt dimostra di saper trattare in maniera sublime, tuttavia la lettura non risulta affatto pesante.
Dunque se non avete mai letto nulla di David Leavitt Ballo di famiglia è un ottimo libro per approcciarsi alle sue opere.
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